Salvatore Altieri, segretario nazionale Uil Fpl interviene sulla polemica che riguarda l’attrattività dei Corsi di Laurea per Infermieri: “la professione è più amata al sud”.
Egr. Direttore,
Questa storiella che i posti per il Corso di Laurea in Infermieristica non vengono coperti tutti in Italia NON mi convince.
Se qualcuno vuole essere veramente convincente, che pubblicasse i dati TOTALI dei partecipanti alla selezione per il corso in infermieristica.
Magari, si scoprirà che solo in alcune Università il numero dei concorrenti non supera il numero dei posti disponibili nel CdL.
Di contro, in molte altre Università, specialmente al sud, la professione rimane molto attraente e il numero di richiedenti è di gran lunga superiore a quello dei posti disponibili.
Le Università potrebbero offrire i posti disponibili (che non hanno colmato)a coloro che sono entrati in graduatoria in altre Università, pur senza risultare vincitori.
Non vi sembra logico?
Ma forse si preferisce cercare una strada per violentare la professione infermieristica, ipotizzare una laurea magistrale clinica obbligatoria per fare l’infermiere in cat. D (futura area Professionisti)e, perché no, ingozzare il sistema della formazione.
Ah, dimenticavo.
Nessuno ha detto agli Infermieri che più saranno specializzati (a costo zero, per questi illuminati), tanto più sarà ridotto il numero complessivo di infermieri di cui ci sarà bisogno.
State attenti. La gente non è stupida.
La Laurea Magistrale serve per l’accesso alla Dirigenza, l’abbiamo consentita anche per l’accesso all’Area di Elevata Qualificazione del Comparto (stipendio pari a quello della dirigenza), ma che a NESSUNO venisse in mente di volerla richiedere per fare l’Infermiere.
Salvatore Altieri, segretario nazionale Uil Fpl
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