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Assicurazione romena in bancarotta più o meno fraudolenta; ora chi paga?

Assicurazione romena Lig con sede a Bucarest: ne avete mai sentito parlare? Io sinceramente no; nonostante la mia permanenza nel settore da oltre un decennio! Il punto è che ora questa fantomatica compagnia neanche esiste più!

La ricostruzione dei fatti

Facciamo un veloce passo indietro; nel 2012, per ignote ragioni, l’USL di Vicenza si affida ad una compagnia romena, l’esotica Lig Insurance con sede a Bucarest. Stessa sorte tocca all’Usl 7 Pedemontana e l’Usl 5 Ovest Vicentino (oggi Usl 8 Berica). Scelte discutibili dato che si sta parlando dell’assicurazione professionale di strutture sanitarie. La medicina non è una scienza esatta ed è praticata da uomini; gli uomini possono sbagliare. Per questo, vengono stipulate le assicurazioni. Si sta parlando ovviamente non di un vaso rotto, ma di vite umane; i medici possono trovarsi per un errore a dover pagare milioni di euro per un danno procurato.

Per la precisione 1,2 milioni di euro: questa la richiesta del paziente F. dell’Usl Vicentina. Vittima di una disattenzione ospedaliera, per cui non gli era stata diagnosticata una peritonite in atto. Dopo interventi subiti, ricoveri, inabilità temporanee e strascichi permanenti, la perizia finale che riconosce le colpe dei sanitari. Usl condannata ad un risarcimento di 672.000€.

Soldi che, però, non ci sono; dato che non esiste più la compagnia a cui era stato delegato il rischio!

L’assicurazione romena sparita nel vuoto

Dal Dicembre 2016, infatti, la Lig Bucarest in perfetta ottemperanza ad uno pseduo schema Ponzi, si è letteralmente liquefatta. Nessuna gestione dei sinistri; società smantellata e via. Dopo il cambio del nome e dell’oggetto sociale, le azioni legali intraprese sembrano cadere nel vuoto.

Per giunta, i quasi 700 mila euro del caso sopracitato sono destinati a non rimanere isolati. Oltre 196 sinistri incombono come una spada di Damocle sul Fondo Rischi Autoassicurazione (per inciso, si sta parlando di soldi pubblici), che si vedrà costretto a sostituirsi all’irreperibile compagnia. Non ultimo il caso della suocera dell’avvocato Michele Vettore, morta nel 2014 dopo un’errata diagnosi avvenuta nell’Usl 8 di Berica. Altri 600 mila euro, che l’ospedale si rifiuta di pagare.

Le azioni di recupero crediti affidate all’avvocato Bruno Barel nel Gennaio dello scorso anno procedono; nel frattempo, le vittime degli errori medici aspettano. Aspetta e spera….

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