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Green pass, Draghi frena: al Cdm di giovedì solo un’estensione light. Rinvio sui lavoratori pubblici e privati. E Salvini festeggia

| 8 Settembre 2021

L’estensione del Green pass? Mario Draghi frena. Nel Consiglio dei ministri programmato per domani l’obbligo del certificato verde sarà varato solo per i lavoratori di mense e pulizie negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nelle Rsa e negli ospedali. Per il momento, dunque, non ci dovrebbe essere l’estensione dela misura anche a gestori e personale di bar e ristoranti, palestre e piscine, dipendenti di cinema e teatri: cioè tutti quei settori dove il green pass è obbligatorio per i clienti. Sarà sicuramente rimandato alla prossima settimana il confronto su pubblica amministrazione e restanti categorie di privati, su cui il governo intende trovare la quadra con Confindustria e sindacati.

Una frenata che Matteo Salvini sembra volersi intestare, dopo una telefonata con il premier. Parole che irritano chi in maggioranza avrebbe voluto da subito – come pure nei giorni scorsi si era ipotizzato – un intervento più deciso. Il tira e molla tra alleati prosegue anche sulla cabina di regia che dovrebbe decidere dell’estensione e che alla fine Draghi decide di non convocare. E la tensione in maggioranza si fa altissima, perché i deputati della Lega votano altre due volte in favore di emendamenti di opposizione al decreto che ha introdotto il Green pass e chiedono l’approvazione di una serie di ordini del giorno per non votare contro il testo. Non solo: mettono anche in dubbio il voto sul decreto sul Green pass per la scuola. Enrico Letta e Giuseppe Conte insorgono. “Hanno superato ampiamente il limite”, dice il segretario Pd.

Da Palazzo Chigi negano che la frenata sia dovuta al pressing di Salvini: serve più tempo per approfondire, assicurano all’agenzia Ansa. Introdurre l’obbligo per tutti i lavoratori del pubblico e del privato è in effetti una scelta che coinvolge diversi aspetti giuridici e scelte politiche complesse, come quella di lasciare a carico dei lavoratori che non si vaccinano il costo dei tamponi per entrare in azienda. Ma è una decisione che nei fatti diventa un assit per Salvini, che su vaccini e green pass era finito stretto tra le pressioni di una fronda interna e la concorrenza esterna di Giorgia Meloni. E infatti il leader della Lega ne approfitta. Parla con Draghi al telefono, va a fare la seconda dose di vaccino, poi va davanti alle telecamere e dice: “Non risulta nessuna estensione di green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, e quindi questo mi conforta”. E ancora: “Escludo che arrivi in discussione l’obbligo vaccinale“. Parole che provocano il malumore nel centrosinistra e tra i 5 stelle, schieramento dal quale trapela irritazione per la “tolleranza” che Draghi sta mostrando verso Salvini.

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