Rodolfo Lacquaniti lancia la seconda edizione della Biennale dello Scarto a Castiglione della Pescaia e Grosseto, per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche della sostenibilità attraverso le pratiche artistiche.
Maremma, territorio di vacanze nei mesi estivi: mare, collina, boschi e montagna. Ma la Maremma é anche arte, storia, agricoltura, archeologia, vigneti, cultura. Un contesto dove tutto può succedere, basta che abbia un senso e nulla vada disperso. Uno scenario ideale per sperimentare un nuovo approccio all’arte e proporre una nuova tipologia di evento culturale, dove la cultura artistica diventa uno strumento utile per comprendere il tema dell’ecologia e contribuire a scuotere le coscienze sull’importanza della tutela dell’ambiente. È così che nasce l’idea della Biennale dello Scarto.
La Ragazza su Oggetto non Identificato. Biennale dello Scarto, Maremma.
Stefano Biliotti
Ci prova Rodolfo Lacquaniti, artista che da anni si prodiga in una garbage revolution, promuovendo varie iniziative artistiche e culturali: il Giardino del Viaggio di Ritorno, a Castiglione della Pescaia, creato all’insegna del nulla va sprecato, e tutto può essere riutilizzato in modo intelligente; la Biennale dello Scarto, di cui la prima edizione è stata inaugurata a Venezia nel 2018. Nata da una provocazione lanciata contro l’arte che inquina e contro il comportamento contraddittorio di molti artisti che sposano l’idea ecologista ma poi producono opere fortemente impattanti, la Biennale dello Scarto approda ora in Maremma. Il tema di questa nuova edizione è L’energia circolare, gli scarti e gli scartati.
Il Cristo. Biennale dello Scarto, Maremma.
Stefano Biliotti