Arredare una “sala d’ascolto” è una questione di layout, ma anche di scienza, perché l’acustica è una branca della fisica, spiega Wexler, che usa questi principi per creare spazi sonori puliti per i clienti, tra cui Julie Greenwald, COO di Atlantic Records.
L’obiettivo finale, dice, è ridurre al minimo il riverbero del suono. E questo si può ottenere inserendo superfici morbide come tappeti, rifiniture soft per finestre, quadri sulle pareti o altri riempitivi. Anche i mobili integrati possono aiutare. “Gli scaffali per i dischi sono fantastici”, afferma Wexler.
Le dimensioni della stanza e l’altezza del soffitto devono essere, ovviamente, prese in considerazione, insieme alla scelta e al posizionamento delle casse. “Idealmente, un buon punto di partenza è un triangolo equilatero”, spiega Wexler. “Le orecchie di chi ascolta sono alla stessa distanza da ciascuna cassa, e le casse sono alla stessa distanza le une dalle altre”.
Anche le dimensioni delle casse contano. Bisogna evitare di posizionare casse enormi in una stanza piccola o casse piccole in un ambiente grande. Wexler sottolinea che la maggior parte delle casse funziona in modo ottimale se non sono addossate al muro. Lo stesso principio vale anche per le sedute: lasciate spazio dietro le poltrone se volete migliorare la vostra “listening experience”.
Pam Griffin, docente di antropologia in California ed appassionata di vinile, ha uno spazio di ascolto personalizzato con più di 5.800 dischi, e quando ne suona uno ce lo fa vedere sulla sua pagina Instagram, @pamsrecordcollection. (Di recente ha ascoltato Warren Zevon, Roger Daltrey e El Chicano.)
Griffin, che vive in una casa a pianta aperta e utilizza un giradischi VPI Prime e casse Wharfedale EVO 4.3s, ha dovuto escogitare idee smart per creare per definire la sua zona per la musica. “Da sempre mi piace giocare ad arredare la mia stanze della musica. L’ho risistemata milioni di volte”, dice.
La soluzione per ora, ci dice Griffin, è stata quella di addossare due grandi scaffali per i dischi contro il bordo più lungo della stanza per creare due “pareti”. “Una è composta da diversi divisori in rattan che ho messo dietro un muretto divisorio”, spiega Griffin. “Serve a creare uno spazio separato dal resto della casa. Ho anche usato un mobiletto per dischi che forma una parete parziale che divide la stanza della musica dall’ingresso”.